Riccio Europeo (Erinaceus europaeus) Riccio Orecchiuto (Hemiechinus auritus) Tanrek (Tenrec ecaudatus) Bula (Echinosorex gymnura) Solenodonte (Solenodon paradoxus) Sondeli o Mondjuru (Sorex murinus) Toporagno Comune (Sorex vulgaris) Mustiolo (Suncus etruscus) Miogale dei Pirenei (Galemys pyrenaicus) Desman (Desmana moschata) VITA DEGLI ANIMALI - MAMMIFERI - INSETTIVORICROSSOPO (Crossopus foediens)Si distingue dai suoi affini principalmente per avere le sue dita provviste sulla parte inferiore di peli duri, resistenti, piuttosto lunghi, che assolvono il compito della membrana natatoria. Il Crossopo appartiene alle più grosse specie che si trovano in Germania: la sua lunghezza totale raggiunge 11 centimetri, di cui 5 sono per la coda. Il pelame morbido, fine e folto, è nero sul dorso, più lucido d'inverno che d'estate, bigio o bianco sul ventre, talvolta uniforme, talvolta macchiato di nero-bigio. I peli sono così fitti che impediscono perfettamente all'acqua di giungere sino alla pelle. Secondo l'età e la stagione i peli natatori sono più o meno lunghi: si possono allungare al punto di formare da ogni lato del piede come i denti di un pettine, il quale, poi, si adagia benissimo in modo piatto che appena si vede; distesi, formano un eccellente remo, e all'animale prestano grande aiuto. Esso, difatti, li spiega e li ritira a proprio piacimento, e, nel camminare, li adagia in modo da non logorarli. Da quanto sappiamo, il Toporagno acquatico si diffonde in quasi tutta l'Europa ed una parte dell'Asia, ed in certi luoghi è assai comune. Abita di preferenza le località montuose umide, e soprattutto quelle dove durante l'inverno e col freddo più rigido le sorgenti rimangono liquide. I ruscelli delle località montuose e boscose che hanno acque pure e letto arenoso o sassoso, cinti di alberi e circondati di orti e di praterie, sembrano essere il suo soggiorno prediletto. Volentieri sta anche negli stagni, che hanno acque limpide e sono di tratto in tratto coperte di foglie. Talvolta abita in mezzo ai villaggi, volentieri presso i mulini; sebbene non sia vincolato all'acqua, poiché corre anche nelle praterie che limitano i ruscelli, striscia sotto i mucchi di fieno, va nelle stalle e nei fienili ed esplora campi assai lontani dall'acqua. Si trova anche nell'interno delle case, specialmente nelle cantine. Nei terreni dissodati presso l'acqua si scava da sé gallerie, ma s'impossessa più volentieri ancora di quelle dei topi e delle talpe che esistono nelle vicinanze. Una condizione essenziale della sua dimora è che la galleria principale abbia diverse uscite, di cui una sbocchi nell'acqua, altre sopra la superficie di essa, ed altre ancora verso la terra. Le tane sono il rifugio e la camera da letto delle bestiole e offrono loro un sicuro asilo contro la persecuzione dei gatti e degli altri carnivori. In tale abitazione il Crossopo suole passare il giorno intero nelle località popolose ma, se non ha da temere insidie, è vispo anche di giorno, e soprattutto in primavera, al tempo dell'accoppiamento. Raramente nuota lungo la sponda, piuttosto se ne va obliquamente da una riva all'altra. Se vuole muoversi lungo il ruscello, corre sia sulla sponda sia sul fondo sotto l'acqua. E' un animaletto vivacissimo, ha movimenti agili molto piacevoli da vedere. Nuota e si tuffa meravigliosamente e può star fermo sull'acqua senza fare un movimento, sia col capo fuori, sia con fuori tutta la parte posteriore del corpo. Quando nuota il suo corpo sembra largo, piatto e rivestito di uno strato di perline bianco-lucide: queste perle sono bollicine che si formano con l'aria trattenuta dal fitto pelame. Chi ben nascosto presso uno stagno osservi i crossopi diguazzare in pace, può farsi un giusto concetto del loro fare. Prima o subito dopo il tramonto si vedono far capolino e venir fuori nuotando negli stagni: talvolta si adagiano fermi nell'acqua, e non rimangono in vista dello spettatore che una metà del corpo e la loro bianca gola. Per nuotare remano così forte con le estremità posteriori che si potrebbe credere, dai moti dell'acqua, di trovarsi in presenza di animali di maggior mole; se riposano, si guardano continuamente intorno, e appena avvertono un pericolo, si precipitano nell'acqua con la velocità del lampo. Come molti pinnipedi, scendono in acqua al momento in cui scorgono il fuoco dell'arma, e così sfuggono alla morte che li minaccia.Nei tempi andati, quando i fucili non avevano la rapidità di tiro delle armi moderne, era molto difficile colpire i toporagni acquatici: al momento in cui il fuoco lampeggiava dall'acciarino essi erano già spariti. Il piccolo palombaro raramente rimane sul fondo dell'acqua; per lo più torna presto alla superficie: qui è il suo campo di operosità, qui si vede per tutto il giorno in movimento nelle località tranquille e solitarie: non solo nuota presso la sponda, ma anche nel centro dello stagno, spesso dall'una all'altra parte, e di buon grado si riposa sopra un ceppo sospeso sull'acqua o sopra un legnetto galleggiante. Talvolta spicca un gran salto fuori dell'acqua per ghermire un insetto volante, e ricade col capo in giù. Sempre asciutto, sempre liscio rimane il suo pelame, e le stille scorrono sul suo mantello, quando approda, come l'acqua che sgoccioli sopra una tela incerata. La vitalità del grazioso animaletto si manifesta meglio al tempo dell'accoppiamento; per la prima volta dell'anno si verifica fra aprile e maggio. Il maschio insegue la femmina emettendo di continuo un grido, che suona presso a poco come sisici, e produce un vero garrire quando venga emesso da parecchi. La femmina esce dal suo covile, solleva fuori dell'acqua la testa e il petto e si guarda d'attorno. Il maschio, che senza dubbio ha già scelto l'oggetto della sua fiamma, appare ugualmente sul chiaro specchio delle onde, e nuota affrettatamente verso di essa come se vi trovasse qualcosa perduta. Ma la civettuola non è ancora disposta a gradire gli omaggi che le vengono offerti: lascia avvicinare il postulante e quando questo crede di ghermirla, essa si tuffa ad un tratto e si allontana sollecitamente, correndo sul fondo dello stagno, per andare a far capolino in tutt'altro punto. L'innamorato, però, ha tutto osservato ed anch'esso si affretta verso il luogo dove si trova l'amata. Già si crede su di essa quando un'altra volta la crudele scompare e ricompare lungi di lì. Questo gioco si prolunga per lungo tempo, finché alla fine la ritrosetta cede al volere dello sposo, senza tuttavia tralasciare, né l'uno né l'altra, di catturare al passaggio gli insetti o qualunque altra preda, e talvolta di visitare tutte le gallerie della riva. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. I crossopi, in rapporto alla loro mole sono terribili predoni: non soltanto divorano insetti d'ogni specie, soprattutto quelli che vivono nell'acqua, vermiciattoli, piccoli molluschi, granchi e simili, ma anche rettili, pesci, uccelletti e piccoli mammiferi: l'innocuo topolino, che incontrano nelle loro gallerie, è perduto; la codi-tremola da poco uscita dal nido, che si avventuri incautamente troppo vicino all'acqua, viene ad un tratto ghermita con la medesima ingordigia di una lince che piombi sopra un capriolo, ed in pochi secondi è sgozzata; il ranocchio che saltelli sbadatamente davanti allo sbocco di una galleria è ghermito per le gambe posteriori e tratto nel fondo, malgrado le sue dolenti grida, dove non tarda a soccombere. I cobiti e simili pesciolini, spinti in piccoli seni, vi sono presi in maniera particolare: il Crossopo intorbida l'acqua e s'apposta all'entrata del seno; appena uno dei pesciolini vuol passargli davanti, gli piomba addosso e lo prende; pesca, come si dice, nel torbido. Ma non solo tali piccoli animali fanno una brutta fine con il Crossopo; questo si arrischia anche contro creature il cui peso supera di 60 volte il suo: insomma si può dire che non vi sia altro predone che possa sopraffare ed impossessarsi di una preda relativamente così grossa. Circa tre settimane dopo l'accoppiamento la femmina partorisce da sei a otto piccoli, ciechi, in un nido, che si trova in buchi scavati sulla sponda degli stagni o dei ruscelli, ed è foderato di muschio secco, di steli di erbe, oppure di foglie d'alberi. Nel corso di cinque o sei settimane i piccoli sono giunti al punto di potersi già mettere alla caccia degli insetti: allora la madre si accoppia una seconda volta ed alleva una nuova nidiata. I nemici del Crossopo sono per lo più i medesimi che abbiamo imparato a conoscere parlando del toporagno comune. Di giorno sono poco esposti, ma quando viene la notte e se ne vanno errando sulle rive, cadono preda dei gufi e dei gatti. Solo i primi li mangiano, mentre i secondi si accontentano di ucciderli e li gettano via per il loro puzzolente odore di muschio. Il naturalista che voglia raccogliere crossopi ha solo da esplorare le sponde dello stagno al mattino: in breve vi trova tutti i cadaveri che vuole, purché già i gatti, durante la notte, abbiano fatto la loro caccia. Allo stato di schiavitù i Crossopi non vivono a lungo: si nutrono di topi, di insetti e di altre leccornie che tornano gradite al loro palato, ma ciononostante sembrano sempre affamati e deperiscono continuamente fino a morirne. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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